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Eugene Delacroix<break strength="x-strong"/> Charenton-Saint-Maurice 1798 – Parigi 1863<break strength="x-strong"/> Leonessa che dilania un arabo, 1849<break strength="x-strong"/> Cera molle millimetri 205 per 276<break strength="x-strong"/> In campo incisorio Eugene Delacroix è noto soprattutto per la sua attività litografica. L’artista francese fu anche un abile acquafortista – realizzò venti incisioni in tutto – e fece spesso uso dell’acquatinta e della cera molle. Questa sua produzione, meno nota, mostra l’aspetto più personale dell’artista, e forse anche più spontaneo. Delacroix iniziò a operare nel mondo della stampa d’arte al ritorno da un soggiorno in Inghilterra, nel 1825, con la litografia Macbeth consulta le streghe, che appare come una curiosa mescolanza di matita e raschiatoio. Con lo stesso procedimento compilò la serie Medaglie antiche e le tavole per il Faust, che apparvero nel 1828 e che lo imposero agli occhi del pubblico come un artista romantico, anche se non furono scevre da critiche da parte di quei conservatori che ammiravano incondizionatamente la pura arte di Ingres. Delacroix intanto propose all’attenzione del pubblico un nuovo aspetto del suo temperamento artistico, quello di “animalier”, esecutore cioè di soggetti con animali. Il richiamo alle Cacce di Rubens – che culminerà nel 1855 con il dipinto Caccia al Leone – appare già palese in opere come Cavallo selvaggio abbattuto da una tigre, Tigre reale, Tigre dell’Atlantide ed ancor di più in questa Leonessa che dilania un arabo. Firmata e datata 1849, quest’incisione a cera molle, oltre ad offrire un saggio delle capacità nel campo incisorio di Delacroix, ci rivela il temperamento vigoroso dell’artista, il quale torna alle care le magie d’oriente – in passato quasi sussurrate nelle Donne d’Algeri nei loro appartamenti (1834, Parigi, Louvre) – con uno spirito ed una forza del tutto diversi.