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<lang xml:lang="es-ES">Francisco Goya</lang> <lang xml:lang="es-ES">Qual la descañonan</lang> 1792-1799 (dalla serie <lang xml:lang="es-ES">de Los Caprichos</lang>, I Capricci), Acquaforte ed acquatinta millimetri 210x145 La serie incisoria dei Capricci viene concepita da <lang xml:lang="es-ES">Francisco Goya</lang> tra il 1792 ed il 1799 con il titolo iniziale di Sogni. È considerata tra le più importanti raccolte di stampe del XVIII secolo e la più alta espressione del pensiero critico e illuminato dell’artista. I Capricci vengono concepiti quando Goya è quasi completamente sordo a causa di una malattia contratta anni prima. L’infermità, che gli procura frequenti dolori e rumori alla testa, influisce profondamente sulla sua arte che si arricchisce di quella componente visionaria, a tratti “demoniaca”, assolutamente peculiare del suo nuovo linguaggio. Da artista moderno Goya adopera l’acquaforte unita alla recente acquatinta, ottenendo straordinari effetti pittorici e chiaroscurali sino ad allora impensabili. Nelle 80 stampe dei Capricci l’artista spagnolo esprime, attraverso una pungente satira, la sua ribellione alle convenzioni sociali, alla morale decadente, al corrotto ordinamento sociale del suo paese e, non ultimo, al classicismo. Nei Capricci vanno in scena l'inganno nelle relazioni tra uomo e donna, il corteggiamento, la prostituzione e i matrimoni di convenienza, la satira sulla maleducazione e l'ignoranza, le false credenze e le superstizioni, la condanna dei vizi radicati nella società e nel clero, la protesta contro gli abusi di potere dei ceti sociali più elevati, lo sfruttamento del popolo e l'iniquità della legge. In <lang xml:lang="es-ES">Qual la descañonan</lang> (Come la spennano!) - ventunesima stampa della serie – l’artista spagnolo attacca violentemente l’amministrazione della giustizia e l’autentica rapacità degli scrivani e dei segretari della curia. Il disegno preparatorio (Madrid, Museo del Prado), realizzato a sanguigna e tempera rossastra, si differenzia dalla stampa principalmente per l’utilizzo della luce, diffusa in modo omogeneo, e per la presenza di una inferriata in alto sulla destra. Le matrici dei Capricci sono conservate a Madrid presso la Calcografia Nazionale spagnola.