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Isaia è il primo dei quattro profeti maggiori (insieme a lui Geremia, Ezechiele e Daniele) è spesso presente nelle raffigurazioni iconografiche dell’Antico Testamento. Vive i tragici avvenimenti intercorsi tra il <say-as interpret-as="number">735</say-as> e il <say-as interpret-as="number">701</say-as> avanti Cristo, sfondo dell’avvento della potenza assira sul Medioriente, rapportandosi con i re giudei che si susseguono in quegli anni. E’ rappresentato in relazione alle due profezie da lui pronunciate. La prima -in forma di stralcio, riconoscibile nell’affresco sulla lapide da lui tenuta SIGNUM: ECCE VIRGO CONCIPIET, la troviamo nel capitolo <say-as interpret-as="number">7</say-as> al versetto <say-as interpret-as="number">14</say-as> la cui traduzione integrale è: Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele (Dio con noi). La seconda profezia, <emphasis level="strong">Un germoglio spunterà dal tronco di Jesse</emphasis>, è all’origine del tema iconografico dell’albero di Jesse, nel quale spesso sono presente i profeti Geremia e Isaia. Il profeta (che occupa l’altro dei due semi pennacchi) è rappresentato come un uomo giovane e imberbe con lo sguardo rivolto al cielo; con la testa parzialmente coperta da un copricapo, sorregge con la mano sinistra la lastra iscritta, mentre la destra è rivolta verso l’alto come lo sguardo. Ai suoi piedi si legge ISAIAS, C 7, con riferimento al capitolo del suo libro