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Francesco Hayez, pittore di origini francesi, nasce a Venezia nel 1791, ed è considerato l’esponente più importante del Romanticismo Italiano. Ultimo di cinque figli, viene affidato a una zia, moglie di un commerciante di antiquariato.Proprio lo zio, intuisce le sue capacità artistiche e lo impiega come restauratore. Hayez però, non seguirà le orme dello zio, ma bensì andrà nella bottega del pittore Francesco Magiotto e in seguito, frequenterà tra il 1803 e il 1806, i corsi di pittura della Nuova Accademia di Belle Arti di Venezia. Spesso Hayez,nei suoi dipinti, tramite i colori invia dei messaggi politici, assumendo una specifica funzione simbolica: sono frequenti le allusioni al tricolore che interpretano l’Unità d’Italia, inoltre Francesco Hayez è celebre per aver ritratto gli uomini più famosi del suo tempo: tra tutti sono noti i ritratti di Alessandro Manzoni e di Camillo Benso conte di Cavour. Tra le sue opere migliori ricordiamo: ‘’I profughi di Parga’’, ‘’I vespri siciliani’’ e il dipinto de ‘’Il Bacio’’. Le prime due opere espongono fatti realmente accaduti dove si assiste a un evento drammatico, mentre nell’ultima un momento privato. In tutte e tre le opere la luce attira l’attenzione dello spettatore su un particolare evento: lo svenimento di una dama, l’abbraccio di due innamorati ecc... Il Bacio è un’opera realizzata con velature di colori ad olio su tela. Il dipinto rappresenta due giovani in abiti del quattrocento, in piedi abbracciati che si baciano e il giovane che abbraccia con tanto calore la sua donna, può simboleggiare uno dei volontari del Risorgimento.La scena si svolge all’interno di uno scenario architettonico medievale, infatti le mura sono costruite da grandi blocchi di pietra, sullo stipite si intravedono decorazioni scolpite. Infine a sinistra nel buio si proietta sul muro quella che pare essere l’ombra di una sagoma umana. Lo stile dell’opera inoltre ricorda la pittura quattrocentesca che esprime un forte senso di tridimensionalità, le figure sono precise e molto dettagliate. La scena è immersa nel colore ocra dello sfondo e i due ragazzi sono descritti con colori più accesi. La luce de Il Bacio proviene dall’esterno del dipinto illuminando intensamente l’abito della ragazza. Esistono tre versioni de Il bacio, in ognuna delle quali a variare è il colore dell’abito della donna. La prima versione viene realizzata, tre mesi dopo l’ingresso trionfale a Milano di Vittorio Emanuele II e Napoleone III. L’abito della donna è di colore azzurro per riprendere i toni della bandiera francese, mentre l’uomo indossa il verde e il rosso dell’Italia: l’opera è quindi un simbolico bacio tra le due nazioni, alleate per liberare il regno Lombardo Veneto dal giogo austriaco. Nella seconda versione l’abito della donna è bianco, con il verde e il rosso dell’abito dell’uomo che riprende i toni del tricolore italiano. Probabilmente Hayez realizza quest’opera per contestare gli accordi intessuti tra il governo francese e quello austriaco, e per ribadire che l’Italia avrebbe riscattato la propria indipendenza senza l’aiuto di altre nazioni. La terza versione è diversa dalle due precedenti perchè non è un dipinto su tela ma è un acquerello su carta e inoltre non ha forma rettangolare, ma ovoidale.