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La pedagogia, dunque, è una scienza autonoma all’interno delle Scienze dell’educazione, a sostegno del soggetto in apprendimento; si applica, quindi, ad ogni età evolutiva ed ogni contesto educativo. Il termine ‘pedagogia’ deriva dalle parole greche pàis, che significa ‘fanciullo’, e agoghé, che indica un determinato stile di condotta, il quale porta il soggetto in apprendimento verso la realizzazione dei propri obiettivi di vita. La dottrina pedagogica, dunque, caratterizza la persona nella sua totalità espressiva, nella sua singolarità-unicità e nella sua libertà di azione e di pensiero, per cui essa non può prescindere da un’impostazione personalista. Rosati (La fine di un’illusione. Le scienze dell’educazione al bivio, Morlacchi, Perugia 2008) afferma che la pedagogia deriva dalla filosofia e che in essa si disperde, fino ad annullarsi, se non quando si riscatta da una sorta di servitù ancillare per guadagnare uno spazio, dei metodi e dei contenuti propri. La lezione comeniana si trova nel mezzo, perché si affermerà “l’Emilio di J. J. Rousseaus che opererà una vera e propria rivoluzione copernicana nel modo di intendere l’educazione e la pedagogia come guida attenta allo sviluppo del giovane Emilio” (Rosati L., La fine di un’illusione. Le scienze dell’educazione al bivio, Morlacchi, Perugia 2008, p. 27). La pedagogia, dunque, trae origine dalla filosofia – disciplina dalla quale non può prescindere per divenire scienza a disposizione dell’educazione e della persona – e sempre ad essa deve la sua natura epistemologica. Questa disciplina, dunque, è variegata al suo interno ed è a questa sua caratteristica che deve le due componenti scientifica e artistico-filosofica dell’educazione. Diamo adesso delle definizioni di cosa significhi: istruzione, formazione ed educazione a. Istruzione. Il termine ‘istruzione’, che generalmente indica il complesso delle cognizioni acquisite, è stato interpretato in diversi modi dagli studiosi. Ad esempio, L. Rosati afferma che l’istruzione è “volta a designare l’aspetto informativo”; Laporta la definisce come un “insieme di aspetti dell’educazione controllabili mediante l’insegnamento”; secondo Crispiani e Giaconi “indica la funzione di conferimento di competenze culturali in ambito scolastico”; Margiotta, infine, le attribuisce la definizione di “valore di leva fondamentale per l’autorealizzazione dell’individuo. Facendo una summa di tutte queste definizioni, con ‘istruzione’ si può intendere quel processo di alfabetizzazione che l’apprendente compie nel momento in cui perviene alle informazioni; si tratta di un’attività spesso passiva ed è per questo che può essere descritta come un travaso di conoscenze. b. Formazione. La formazione è intesa in maniera differente dagli studiosi. Ad esempio, secondo L. Rosati si tratta dell’“attitudine a documentarsi, ad apprendere per tutto il corso della vita; a creare un clima di fiducia e stima reciproca, a instaurare un rapporto, o meglio un’autentica relazione di aiuto, che si traduce in atteggiamenti di comprensione, cooperazione e solidarietà”; Sen la definisce come “condizione sistemica per promuovere la possibilitazione e la capacità umana, intesa come la libertà di mettere in atto più stili di vita”; Vespa G. ritiene che sia “l’insieme delle azioni di progettazione, insegnamento, apprendimento e di valutazione il cui obiettivo è quello di sviluppare le conoscenze, le capacità, le competenze e le abilità del soggetto per svolgere efficacemente ed efficientemente le prestazioni lavorative” e la suddivide in “a distanza, continua, permanente, dei formatori, di affiancamento iniziale, integrata, professionale”. In definitiva, la formazione è una sintesi procedurale del prendere forma di un soggetto che ha inizio con l’istruzione. c. Educazione. Anche per il termine ‘educazione’, si hanno varie interpretazioni. Secondo Mialaret, “l’educazione è un’arte”; W. Brezinka la definisce come un “insieme di azioni significative coordinate con le quali gruppi di uomini organizzati cercano di migliorare la compagnie delle disposizioni psichiche di altri uomini”; J. Dewey afferma che si tratta di una “progressiva partecipazione delle giovani generazioni al patrimonio consolidato e tramandato della umanità”; E. Durkheim la intende come un’“opera attraverso la quale la società procede a forme di integrazione nei propri sistemi di funzionamento e nei propri sistemi di valori”; ancora G. Acone ritiene sia un’”autorealizzazione del soggetto persona, socialmente e culturalmente orientato, sulla scorta di una costellazione di conoscenze, competenze, valori e significati, in vista di un orizzonte di senso”; infine, Rosati L. pensa che l’educazione si tratti di un’“azione volta a guidare ogni soggetto verso valori etici e morali, volti a salvaguardare la persona, il pianeta”.